L'appuntamento

Hybrid Workplace Experience, costruire la modalità di lavoro del new normal

Come trovare il giusto equilibrio fra lavoro da remoto e in presenza, soddisfando il desiderio dei lavoratori di mantenere l’autonomia conquistata in questi mesi? Quali strategie e tecnologie adottare? Se ne discuterà al prossimo Be Connected Day organizzato da Unified Communication Users Group Italy (UCUG)

Pubblicato il 03 Nov 2021

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Sarà l’Hybrid Workplace Experience il tema del prossimo Be Connected Day organizzato dallo Unified Communication Users Group Italy (UCUG) che si terrà il 25 novembre 2021. Durante tutta la giornata, un team di esperti farà il punto della situazione su un argomento di grande attualità e molto dibattuto per cercare di capire come poterlo affrontare in modo efficace sia dal punto di vista strategico sia tecnologico. Oggi in molte aziende si sta cercando di andare verso un hybrid workplace, mix di lavoro da remoto e in presenza. L’obiettivo è trovare il giusto equilibrio, esaminando l’evoluzione nel modo di lavorare indotta da questi lunghi mesi di remote working forzato, al fine di capire come consentire alle persone di riuscire a raggiungere il loro well being, uno stato di benessere globale.

Com’è nelle abitudini dell’UCUG, che è un gruppo indipendente no profit formato da professionisti IT, l’evento sarà ad accesso gratuito e sarà una sorta di via di mezzo tra una conferenza e l’incontro di una community. Per saperne di più abbiamo incontrato i tre organizzatori Fabrizio Fabiani (Modern Work Solution Architect di Microsoft), Roberto Ferazzi (Business & Technology Advisor di FAR Networks) e Alessio Giombini (Architect Modern Work, Security & Compliance di Microsoft UK).

«Il prossimo Be Connected Day vuole essere un’occasione per riflettere su quello che sta accadendo in questo periodo – ci ha detto Fabrizio Fabiani –. Anche a causa della pandemia e di tutto ciò che ne è conseguito, ci stiamo accorgendo che prima degli strumenti vengono le persone che li utilizzano. Non è più un aspetto negoziabile, nel senso che dobbiamo fare in modo di aumentare il nostro approccio empatico anche con gli strumenti che utilizziamo. Abbiamo capito che l’unico modo per poter coesistere con quello che ci succede attorno è avere un approccio flessibile».

«Parte dell’empatia, della responsabilizzazione di cui parla Fabrizio – ha precisato Alessio Giombini – sta essenzialmente nel prendere atto che un gruppo tecnologico, strategico e autorevole in Italia com’è UCUG ha la responsabilità di aiutare le persone che ci seguono a comprendere i paradigmi della trasformazione del lavoro. È vero che è un processo naturale, ma è stato molto accelerato, e in qualche modo esacerbato, dall’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19. Anche se siamo un gruppo tecnologico, sappiamo che non basta pensare agli strumenti che aiutano a realizzare un ambiente in cui un dipendente si sente produttivo e incluso nei meccanismi aziendali anche quando si trova all’esterno».

L’intenzione del BCD è di rapportare il remote working al contesto italiano per capire quale può essere il prossimo step. «La pandemia ha portato un’ampia diffusione anche in Italia del remote working – ha proseguito Alessio Giombini – e oggi c’è una fortissima pressione, addirittura a livello politico-governativo, per riportare prima possibile negli uffici le persone che stanno ancora lavorando da remoto. Questo ci impone di considerare il contesto specifico dell’Italia, senza però dimenticare che ci sono e che devono essere usati strumenti, strategie, approcci per rendere la collaborazione digitale più efficiente e più inclusiva per tutte le persone, a prescindere da dove si trovano. Qualcuno continuerà ad avere il privilegio del lavoro da remoto e qualcuno non lo l’avrà. Ma queste due realtà devono coesistere e convivere in maniera efficiente, fornendo soltanto impatti positivi per le persone. Il nostro ruolo riteniamo sia di aiutare le imprese a capire come possono affrontare questa sfida al meglio».

Ora ci troviamo di fronte al paradosso dell’ibrido, nel senso che molte aziende adotteranno una forma di lavoro che riporterà il lavoratore in presenza, ma con la possibilità di fare il remote working. «Dobbiamo perciò cercare di capire come possiamo adattare alla nuova modalità ibrida il nostro modo di lavorare, compresi tutti i nostri strumenti e i nostri ambienti – ha sostenuto Fabrizio Fabiani –. È infatti chiaro che il great reshuffle, qualunque forma prenderà, obbligherà i leader aziendali a ripensare i loro modelli di lavoro. Dobbiamo cercare di capire come fornire a tutti i dipendenti la possibilità di decidere come preferiscono lavorare. Ovviamente non tutte le attività sono remotizzabili, ma in quelle che lo consentono si dovrebbe fare in modo che il dipendente possa lavorare al meglio, magari riuscendo anche a ridefinire gli orari e i luoghi. Come anticipato dal focus, l’obbiettivo primario oggi è il benessere della persona che automaticamente traina anche la produttività».

Alle parole di Fabrizio Fabiani hanno fatto eco quelle di Roberto Ferazzi, che ha precisato: «Al Be Connected Day saranno presenti praticamente tutti gli MVP (Most Valuable Professional) italiani con competenze su Modern Work, cioé le persone che secondo Microsoft in Italia hanno il massimo livello di competenza e che rappresentano i riferimenti al di fuori dell’azienda stessa. Ne parleremo però liberamente e in modo obiettivo, permettendoci, se è il caso, anche di criticare certi scenari. Alto livello tecnico non vuole però dire solo tecnologia. L’esperienza fatta con le edizioni precedenti ci ha portato a definire un format che alterna strategia e tecnologia all’interno di un’unica giornata, in modo da tarare i tempi in funzione delle richieste della platea, cercando così di non annoiare nessuno».

Il programma dell’evento

Be Connected Day sarà gratuito e sarà in streaming il 25 novembre prossimo, dalle 9.30 alle 17.30. Si comporrà di quattro percorsi, uno al mattino e tre al pomeriggio. «Al mattino – ha sottolineato Fabrizio Fabiani – si parlerà dell’Hybrid Workplace Experience dal punto di vista strategico».

In questa sessione, che sarà sponsorizzata da Logitech e Imagicle, terranno i loro keynote Jeff Teper (Microsoft Corporate Vice President), Fabio Moioli (Head di Microsoft Consulting and Services), Carlo Mauceli (Chief Technlogy Officer di Microsoft), Luba Manolova (Director Microsoft 365 / Modern Work di Microsoft) e la straordnaria partecipazione di Bruno Mastroianni filosofo e giornalista.

Nel pomeriggio ci saranno invece tre track contemporanee spiccatamente tecniche supervisionate da Fabrizio Volpe (Solution Architect di Symity) e da cinque MVP Microsoft: Roberto Ferazzi, Luca Vitali (PM di Centro Computer), Michele Sensalari (CTO Overnet Education), Paolo Pialorsi (Solution Architect, speaker e trainer), Igor Macori (Modern Workplace Solutions Architect). Gli sponsor saranno Epos, Audicodes e Microsys mentre gli argomenti trattati saranno i seguenti.

Intelligent Communications (COM): sarà dedicata a Microsoft Teams, a tutto l’ecosistema della comunicazione e all’interoperabilità con le altre piattaforme e tecnologie. Collaboration, Voice, Video, Governance, Security, e Compliance.

Security (SEC): tratterà della sicurezza in Microsoft 365 con particolare attenzione agli scenari che tratteranno tutti e 6 gli elementi fondamentali del modello “Zero Trust Security”.

Extensibility (App): guiderà sviluppatori e non alla scoperta delle opportunità di estensibilità e di integrazione di Microsoft Teams, Microsoft Viva e Microsoft 365 in generale. L’attenzione verterà su app native e di terze parti, flussi di lavoro automatizzati, che possono essere integrati con la piattaforma Power Platform e/o sviluppati in Visual Studio, per creare soluzioni no-code/low-code.

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