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Accompagnare le aziende verso il Real Smart Working: la visione e il metodo di Injenia

La transizione dal remote working emergenziale a un vero smart working presuppone non solo una corretta abilitazione tecnologica, ma anche una profonda evoluzione a livello culturale, organizzativo e di leadership. Injenia, azienda che promuove da anni la cultura dello smart working, fornisce alle aziende le competenze, l’esperienza e gli strumenti adatti per agevolare tale cambiamento

Pubblicato il 25 Gen 2021

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I dati indicano che in questo momento sono circa 5,35 milioni i lavoratori agili in Italia, contro i 570.000 del 2019 (fonte: Osservatorio Smart Working, PoliMI). Quanti di questi, però, stanno davvero lavorando in modalità smart e per quanti, invece, si tratta ancora di un comune telelavoro?

La distanza tra le due fattispecie è enorme, anche perché il concetto di agile (o smart) working non è nato per affrontare la disruption di una pandemia o per assicurare la continuità del business, bensì come paradigma di lavoro innovativo in grado di svincolare la produttività individuale e di team dallo spazio fisico predefinito (l’ufficio e la postazione fissa), dall’orario vincolante e dal controllo di presenza.

Per molte aziende, il 2021 potrebbe e dovrebbe rappresentare il momento del passaggio al Real Smart Working, inteso come evoluzione dell’attuale telelavoro o remote working che dir si voglia. Real Smart Working non significa infatti lavorare da casa con le stesse dinamiche di prima e con qualche video-call al posto delle riunioni in presenza, ma poterlo fare a prescindere da dove ci si trovi, dall’orario e dai device a propria disposizione. Il modello smart è totalmente incentrato sull’employee: nella sua declinazione migliore, infatti, ognuno può scegliere dove lavorare in funzione dell’esperienza che vuole vivere, potendo optare (per ogni singola attività) per il lavoro da casa, per una postazione specifica in ufficio, per una sala riunioni, ma anche per un coworking convenzionato o altro. È infatti opinione condivisa che il modello di lavoro diventerà sempre più ibrido e diffuso, con una forte miscela di lavoro in presenza e da remoto, di contatto fisico e collaborazione virtuale, il tutto orientato alla massimizzazione della produttività ma anche dell’engagement, che è una conseguenza diretta della maggiore responsabilizzazione (empowerment) e libertà attribuita alle persone.

Una rivoluzione profonda, che riguarda la cultura e l’organizzazione

Il vero Smart Working è il punto di arrivo di una trasformazione profonda. Non basta accordare un giorno in più di lavoro da casa, distribuire laptop, attivare VPN, comprare un servizio SaaS di collaboration e permettere l’accesso remoto alle risorse aziendali per poter parlare di vero Smart Working, poiché senza una revisione profonda a livello culturale, organizzativo, di processi e di leadership, il modello smart difficilmente raggiunge i suoi obiettivi. Per diventare agili, tante aziende devono correggere abitudini radicate, ribaltare convinzioni, adottare nuovi processi, eliminare vincoli spaziali e temporali, ragionare per obiettivi, agevolare collaborazione e condivisione e sopperire al minor contatto fisico investendo nella propria community, aspetto fondamentale per tenerla sempre legata ai valori dell’azienda. Lo stesso modello di comunicazione interna va spesso rivisto, perché le logiche tradizionali (top-down) sono poco efficaci in un modello che deve agevolare la condivisione, il feedback, il contatto costante e valorizzare i contributi individuali e di gruppo. Il tema è affascinante e potrebbe essere approfondito in ogni sua componente, ma il concetto fondamentale è che lo Smart Working, quanto meno quello ‘vero’, rappresenta un passaggio epocale per molte aziende, attuabile solo mediante un processo di cambiamento ottimamente pianificato ed eseguito.

Injenia accompagna le imprese verso il Real Smart Working

Il percorso di cambiamento che conduce allo Smart Working deve essere gestito da chi ha le competenze adeguate, la giusta esperienza e può contare su un metodo efficace. Injenia è una realtà italiana leader in questo campo, che da anni affianca le imprese nel percorso di trasformazione digitale, fornendo loro competenze specialistiche e soluzioni avanzate a supporto del nuovo paradigma lavorativo. L’azienda è impegnata da tempo nella diffusione della cultura di Smart Working e può fornire tutta la tecnologia necessaria per abilitare il nuovo paradigma, senza la quale le dinamiche collaborative, di comunicazione e di gestione remota dei processi non potrebbero esistere. Inoltre, Injenia si occupa da sempre di Change Management ed è quindi in grado di affrontare il percorso verso il Real Smart Working sotto ogni profilo, anche quello dell’adozione dei modelli organizzativi e dei nuovi strumenti a supporto. L’esperienza ha insegnato a Injenia che in quest’ambito non esistono formule magiche e che non si può operare con metodologie standard: esistono però certamente buone pratiche, che vanno personalizzate e armonizzate con cura in base alla singola realtà aziendale con cui ci si trova ad operare.

Il metodo C.U.O.R.E e i cinque pilastri della trasformazione

Il metodo che Injenia ha elaborato per accompagnare le imprese verso il Real Smart Working è basato su 5 pilastri, le cui iniziali vanno a comporre la parola C.U.O.R.E: cultura, uomo, organizzazione, regole ed economics. Cristiano Boscato, Amministratore di Injenia e ideatore di tale metodologia, con l’ausilio dei team interni di Work Transformation, spiega: «il cuore pulsante di un’azienda è alimentato da idee, credenze, abitudini e sentimenti delle persone che ne fanno parte. Per questo nessuna strategia di business può prescindere dall’uomo e dalla condivisione del suo pensiero, che genera intelligenza collettiva. Il metodo di Injenia prende vita da tali presupposti per fornire alle aziende tutti gli strumenti e i principi organizzativi necessari per affrontare in maniera produttiva il presente e il futuro».

Nel percorso di trasformazione, il cambiamento culturale (C, cultura) è senza dubbio il primo pilastro su cui l’azienda interviene per rivoluzionare il paradigma lavorativo. Da sole, infatti, le imprese hanno difficoltà a operare questo tipo di cambiamento, poiché le dinamiche sono spesso radicate nel tessuto aziendale e dipendono anche da fattori consuetudinari, cioè da abitudini difficili da identificare e correggere. Solitamente, le aziende agiscono sugli assunti espliciti, come la mission e le policy, dimenticando che il vero lavoro va fatto sulle abitudini e sull’inevitabile resistenza al cambiamento.

Condurre un’azienda verso il Real Smart Working significa, per Injenia, concretizzare un modello di lavoro in cui l’employee (U, uomo) sia al centro di una fitta rete di rapporti collaborativi, supportata dall’evoluzione culturale di cui sopra e da una corretta abilitazione tecnologica. Creare collaboration è fondamentale nello smart working ed è un concetto rivoluzionario rispetto a un modello tradizionale vincolato ai silos di comunicazione: nel mondo agile, è finalmente possibile riunire tutta la workforce in ambienti fisici e virtuali, sfruttando le dinamiche collaborative non solo ai fini dell’efficienza (e quindi dei saving), ma anche per massimizzare la capacità di problem solving ed esaltare la creatività, a tutto beneficio del business. Ecco perché, in un modello di lavoro smart, è importante che le occasioni di incontro (fisico e virtuale) siano costanti e che la stessa azienda investa in occasioni di condivisione, compresi anche lo svago e il wellness: tutto ciò che lega la community e favorisce la collaborazione è vantaggioso per il business.

Strettamente connessa agli aspetti culturali e collaborativi è poi l’evoluzione organizzativa (O), che nel vero Smart Working non può più essere rigidamente verticale, deve abbandonare il controllo di presenza sostituendolo con la valutazione delle performance, deve rivedere i processi in chiave totalmente digitale e favorire lo sviluppo di un network di competenze sinergiche con cui affrontare il mercato in modo efficace e proattivo.

Tutto ciò, logicamente, va sostenuto da policy (R, regole) sviluppate ad hoc e da una forte capacità di misurazione delle performance (E, economics), che è direttamente connessa con l’universo data-driven e che, se oggi è incentrata sui classici KPI, in futuro riserverà un ruolo sempre più importante al monitoraggio dei processi e delle interazioni tra le persone (KBI, Key Behavioral Indicator).

Osservando questi pilastri, Injenia permette oggi alle aziende di fare quel passo che nel 2020, complice una fase emergenziale di reazione alla pandemia, non sono state in grado di compiere, limitandosi a perseguire la continuità del business. Oggi, in piena era di new normal, le organizzazioni hanno finalmente l’opportunità di guardare oltre, di ripensare il proprio remote working e concretizzare – con l’aiuto di chi ha competenze, esperienza e strumenti dedicati – il passaggio cardine verso un futuro realmente smart.

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