Best Practice

Unilever Digital Hackathon: la sfida per oltre 200 Millennial italiani con il supporto di Accenture

Per le grandi aziende del largo consumo, come la multinazionale proprietaria di 400 marchi – tra cui Algida, Coccolino, Svelto -, attrarre nuovi talenti con le competenze “giuste” diventa strategico per una crescita sostenibile. Bisogna incoraggiare l’apertura mentale: «Dall’esplorazione di canali nuovi e dal confronto con i giovani scaturiscono opportunità di crescita importanti», sottolinea il Direttore HR di Unilever Italia, Gianfranco Chimirri

Pubblicato il 16 Dic 2018

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La trasformazione delle professioni, il digital mismatch tra le competenze dei lavoratori e quelle richieste dalle aziende, il disallineamento con il sistema formativo stanno cambiando profondamente il mondo del lavoro. Oggi le organizzazioni non combattono più per avere un talento, quanto per trovarlo.

A vivere con maggiore urgenza questo tema sono soprattutto le grandi aziende del largo consumo per cui attrarre nuovi talenti con le competenze “giuste” diventa strategico per una crescita sostenibile. Queste organizzazioni da un lato devono coprire un numero considerevole di posizioni e ruoli, dall’altro si trovano a confrontarsi con realtà più piccole, spesso startup, con alto tasso di innovazione, guidate da fondatori carismatici, giudicate dai giovani lavoratori più attraenti e dinamiche.

Per i grandi colossi diventa quindi fondamentale l’agilità e la capacità di scardinare le vecchie logiche, incoraggiando l’apertura mentale. Anche puntare su innovazione e sperimentazione è un buon punto di partenza: si tratta di immaginare e inventare soluzioni nuove per cogliere le opportunità che si presentano per reclutare e trattenere i talenti.

È quello che sta facendo Unilever Italia – la multinazionale proprietaria di importanti marchi tra cui Algida, Mentadent, Coccolino, Svelto, Dove – che sta vivendo una trasformazione digitale, trainata da un’apertura agli stimoli che provengono dall’esterno, che porta a riconoscere le opportunità di business più disruptive e a metterle in pratica.

«In quanto azienda di largo consumo, in Unilever sappiamo che le opportunità di crescita più importanti non nascono solo in seno al core business, ma scaturiscono anche dall’esplorazione di canali nuovi ed emergenti e dal confronto con i giovani talenti», sottolinea Gianfranco Chimirri, Direttore Risorse Umane e Comunicazione di Unilever Italia.

Proprio in quest’ottica, con il supporto tecnico di Accenture, è nata la sfida “Sai immaginare il futuro?”, il primo Hackathon svolto simultaneamente in tre città italiane, che lo scorso 27 e 28 settembre ha messo a confronto oltre 200 giovani, che da Milano, Roma e Caserta hanno proposto soluzioni sostenibili originali facendo leva sul digitale.

«Con l’Unilever Digital Hackathon abbiamo dato avvio alla rivoluzione digitale della nostra azienda, al fine di innovare il business per un futuro sostenibile attraverso il contributo imprescindibile dei giovani», ha sottolineato Fulvio Guarneri, Presidente & Ceo di Unilever Italia. «L’Hackathon ha messo in connessione per 24 ore il nostro Paese, dando vita ad un grande laboratorio di idee che ha coinvolto centinaia di millennial appassionati di digitale e business sostenibile».

«Unilever Italy e Accenture lavorano insieme da anni, con l’intento di sperimentare nuovi modi di applicare la tecnologia per migliorare il modo in cui le persone vivono e lavorano – ha ribadito Angelo d’Imporzano, Senior Managing Director Consumer Goods and Services per Europa, Africa e America Latina di Accenture -. Con questo progetto abbiamo messo in campo la nostra esperienza progettuale in ambito hackathon, per risolvere una sfida business-critical». Accenture ha inoltre ospitato la sessione milanese dell’Unilever Digital Hackathon presso l’ACIN, il suo più grande polo di innovazione per i settori della vendita al dettaglio, della moda e dei beni di consumo, mettendo a disposizione degli studenti un ambiente in cui potevano immaginare, esplorare, scoprire e sviluppare idee e soluzioni rivoluzionarie per affrontare le sfide HR e commerciali, che devono affrontare oggi le aziende di largo consumo.

L’Unilever Digital Hackathon ha visto gli studenti confrontarsi su tre diversi temi: “Artificial Intelligence & Augmented Reality”, “Influencing Marketing” e “E-Commerce”. Il primo richiedeva di sviluppare un piano per migliorare l’esperienza del consumatore attraverso l’Intelligenza Artificiale o la Realtà Aumentata, il secondo di proporre un piano di influencing marketing per specifici brand -, e il terzo di presentare un piano e-Commerce per andare oltre i modelli più utilizzati oggi.

L’iniziativa ha coinvolto 72 studenti per sede, suddivisi in 12 squadre, composte principalmente da specialisti di marketing appassionati di tendenze digitali, e con almeno un esperto finance in grado di contribuire al progetto costruendo un caso aziendale sostenibile.

Le squadre sono state valutate su quattro parametri, “Concept”, “Design”, “Sustainability” e “Presentation”, e i progetti sono stati giudicati da una commissione locale, composta da giurati Unilever ed esterni esperti di digitale.

Ad aggiudicarsi il primo posto, alla fine, è stata “Unilever Craft AR”, un’idea del team Esagono di Milano, che ha immaginato un’app che mostra al consumatore attraverso la realtà aumentata come utilizzare e riutilizzare i prodotti Unilever in maniera sostenibile.

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