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Costruire una strategia di employer branding, primo passo: utilizzare la comunicazione in modo efficace

La capacità delle aziende di “raccontarsi”, anche attraverso i social media, è sempre più importante non solo per conquistare nuovi clienti ma soprattutto attrarre i talenti che, in particolar modo nei settori più competitivi, hanno molte opzioni. Lo ha evidenziato Gianluca Bonacchi, Evangelist & Employer Insights di Indeed, in occasione della tappa a Firenze del Forum economy roadshow, fornendo utili suggerimenti su come creare un employer branding efficace

Pubblicato il 18 Ott 2019

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Per le imprese di qualunque settore, avere i collaboratori migliori e più adatti alle proprie esigenze è sempre più la condizione per il successo. Costruire una strategia di employer branding efficace è la risposta giusta che può permettere di distinguersi dalle altre aziende.

Più facile a dirsi che a farsi. Per questo Gianluca Bonacchi, Evangelist & Employer Insights di Indeed, ha fornito in occasione del recente Forum Economy di Firenze alcune indicazioni, a partire dall’esperienza e dalla grande massa di informazioni di cui dispone la sua azienda che fa incontrare chi cerca lavoro con le imprese che vogliono assumere.

«Come desiderate che le persone percepiscano la vostra organizzazione? È la prima domanda a cui le imprese dovrebbero rispondere – ha detto rivolgendosi alle aziende – È importante utilizzare la comunicazione per condividere le informazioni sulla vostra azienda. Molte organizzazioni sono in grado di fare grandi cose per le loro persone, ma poche sono in grado di comunicarlo».

Il modo migliore per attrarre candidati di valore per l’organizzazione è dunque creare un branding aziendale efficace e comunicare nel miglior modo possibile cosa si fa per i propri dipendenti.

In ogni caso, come le singole persone hanno branding personale, anche le aziende ne hanno uno. «Chi arriva sempre in ritardo, avrà il branding del ritardatario, mentre chi è sempre disponibile a risolvere i problemi dei colleghi avrà il branding della persona affidabile da tenere in squadra; così ogni azienda, che lo voglia oppure no, ha un suo employer branding, spesso creato attraverso il passaparola», ha spiegato Bonacchi.

Secondo un sondaggio di Indeed, il 68% dei datori di lavoro ritiene che sia importante avere un employer branding forte per attirare il miglior capitale umano.

«Dobbiamo però ricordare che il branding non dipende solo dall’attività di marketing dell’azienda ma anche da cosa dicono i dipendenti», ha sostenuto l’Evangelist. Le persone in tutti i campi sono oggi abituate ad ascoltare le recensioni dei propri pari prima di prendere decisioni che hanno un impatto. Le recensioni e i pareri negativi scoraggiano un potenziale dipendente, mentre quelli positivi lo incoraggiano ad approfondire la relazione con l’azienda.

Il consiglio è non tanto reagire o peggio “coprire” le eventuali recensioni negative, ma invece evidenziare cosa funziona bene, attraverso una storia raccontata parallelamente dall’azienda e dalle sue persone.

I 4 consigli per mettere in pedi una strategia di employer branding efficace

  1. Sapere cosa dicono i dipendenti e provare a cercare di dare, in qualche modo, una linea comune ai loro messaggi, che sono percepiti come più autentici dai potenziali candidati. Questo passaggio si fonda sul fatto che trovare valutazioni o rilievi comuni in più recensioni crea fiducia.
  2. Decidere quali sono i canali di comunicazione più importanti, scegliendo prioritariamente quelli dove si informano le persone che interessano all’azienda. Si tratta di un’informazione non facile da avere e che va mantenuta nel tempo anche se cambiano le persone che si occupano di media branding.
  3. Aggiornare costantemente i social media; le informazioni devono essere fresche per far sapere ai candidati che c’è sempre qualcosa di nuovo. I contenuti devono inoltre essere rilevanti e interessanti per i potenziali candidati.
  4. Sfruttare il più possibile il contenuto creato dai dipendenti e rilanciarlo.

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