People Strategy

Come attirare i talenti del futuro

Alla luce delle innovazioni che hanno caratterizzato il 2017, Marco Comastri, General Manager di Ca Technologies, riflette sulle opportunità che il settore tecnologico può offrire alle nuove generazioni e su come attrarre e coltivare i giovani talenti all’interno delle aziende

Pubblicato il 21 Gen 2018

Marco Comastri, General Manager EMEA di CA Technologies

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Se si esegue una ricerca su Google con i termini “millennial” e “lavoro”, la rete ci propone una sfilza di articoli d’opinione che suggeriscono come l’attuale generazione d’età compresa fra i 18 e i 34 anni sia più pigra, più egocentrica e meno fidata di tutte le precedenti. È però importante tenere presente che molti di quelli che oggi entrano nel mondo del lavoro saranno i leader del futuro.

Gli studi suggeriscono che i Millennial rappresenteranno nel 2025 quasi il 75% della popolazione attiva. Come leader di un’azienda, è nostra responsabilità dare vita a un ambiente in cui i dipendenti di tutte le età possano lavorare assieme in maniera produttiva e in modo collaborativo. All’inizio dell’anno 2017 ho scritto un articolo soffermandomi sul perché ritenevo che fosse giunta l’ora di promuovere una leadership responsabile, ora che l’anno è terminato, alla luce delle tante novità e innovazioni che lo hanno caratterizzato, posso confermare che la promozione del settore tecnologico come luogo di opportunità per i Millennial costituirà sempre più uno dei tasselli più importanti di tale responsabilità.

È inevitabile che ogni generazione affronti il lavoro in modo diverso: studi recenti hanno individuato una serie di fattori che devono essere presi in considerazione se si vuole attrarre e coltivare i talenti della generazione dei Millennial.

Uno scopo comune

Per attirare e fidelizzare i dipendenti più giovani è fondamentale promuovere i valori aziendali all’interno dell’organizzazione. Le ricerche mostrano, infatti, come i giovani abbiano una sensibilità maggiore verso le cause sociali. Il 76% dei Millennial afferma che le aziende esercitano un’influenza positiva sulla società, pur essendo dell’idea che non stiano facendo abbastanza per alleviare alcuni dei più gravi problemi mondiali.

Per attrarre e coltivare i candidati migliori, il management aziendale dovrà riflettere su ciò che la propria organizzazione incarna, dando prova dell’impegno nel realizzare questi valori. Le aziende devono trasmettere alle giovani leve la certezza di poter determinare il proprio futuro e influire sul cambiamento mondiale, al di là delle mansioni quotidiane. È ampiamente dimostrato che le aziende genuinamente dotate di un senso e uno scopo tendono a registrare una crescita più sostenuta nel lungo periodo; lo stesso vale per la possibilità di attingere al talento dei Millennial: sei su dieci hanno, infatti, dichiarato di ritenere cruciale la presenza di un obiettivo da seguire al momento di scegliere un datore di lavoro.

Disinvoltura con la tecnologia

Dall’Internet of Things alla tecnologia Blockchain, i progressi tecnologici creano grandi opportunità per i Millennial. Si tratta di una generazione incredibilmente a proprio agio con la tecnologia, essendo cresciuta in mezzo a dispositivi di ogni genere. Come gli utenti finali si adattano alle caratteristiche delle nuove tecnologie, allo stesso modo le aziende devono adattarsi alle competenze tecnologiche dei giovani lavoratori di oggi.

La dimestichezza con il digitale presenta diversi vantaggi – ad esempio, la capacità di imparare più rapidamente – ma può anche presentare degli inconvenienti, quali una potenziale dipendenza dalle interazioni basate sui social media e la tendenza a privilegiare il multitasking rispetto al problem-solving mirato.

Come leader tecnologici, spetta a noi tradurre l’entusiasmo per le tecnologie di consumo in carriere specifiche all’interno del settore. È proprio questo il senso del programma di Responsabilità Sociale “Create Tomorrow” di CA Technologies, volto a ovviare al deficit di competenze che minaccia il futuro della tecnologia.

La diversità conta

Per i Millennial, la cosiddetta diversity conta davvero. Uno studio del 2016 ha rivelato che questi giovani tendono a sentirsi più coinvolti e responsabilizzati nei luoghi di lavoro che promuovono una cultura inclusiva. I Millennial adottano una definizione differente di diversità e inclusività: al di là dei discorsi su accoglienza e tolleranza, questa generazione preferisce concentrarsi sui vantaggi che possono scaturire da un ambiente di lavoro inclusivo.

Sono orgoglioso che CA sia all’avanguardia nel coltivare un’atmosfera inclusiva. I riconoscimenti del mercato lo dimostrano: abbiamo totalizzato un punteggio del 100% nel Corporate Equality Index, un benchmark sulle iniziative corporate e le policy aziendali relative alla parità dei diritti sul luogo di lavoro. Non si può ignorare che la diversity è vantaggiosa, non soltanto per i dipendenti, ma anche per l’azienda; come sostiene il nostro CEO, Mike Gregoire, i team a composizione eterogenea sono capaci di ideare soluzioni più innovative.

Facciamoli sentire benvenuti

Non ho dubbi che nel 2018 sentiremo ancora commenti negativi sugli atteggiamenti dei Millennial, le aziende dovranno però riuscire a sottrarsi da questo dibattito per focalizzarsi sull’importanza di promuovere organizzazioni inclusive che accolgano i Millennial a braccia aperte.

La Quarta rivoluzione industriale è in rapido avvicinamento e non potrà che rendere più urgente il problema della mancanza di competenze; le ricerche più recenti prevedono che nel 2020 mancheranno all’appello circa 700.000 informatici qualificati. Proprio per questo motivo i Millennial hanno molto da dirci sul futuro del mondo aziendale, ed è ora di iniziare ad ascoltarli!

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