Inclusività

Gender gap in ambito ICT: è tempo di accorciare le distanze che separano uomini e donne

La presenza femminile nel settore tech è ferma ancora al 15%. Per recuperare terreno è necessario attivare iniziative per promuovere politiche di sensibilizzazione e programmi concreti. Intanto, si fanno largo associazioni come Women For Security e Women4Cyber Italian Chapter, che favoriscono la diffusione della cultura e della formazione tecnologica

Pubblicato il 14 Dic 2021

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In Italia la necessità di promuovere l’inclusività nel mondo del digitale e del tech è ancora alta: la tendenza attuale vede solo il 21% delle donne sviluppare competenze digitali e ancora nell’ambito ICT persiste un gender gap consistente rispetto all’universo maschile.

Sebbene i settori della Cybersecurity e dell’ICT siano in fortissima espansione e alla ricerca costante di figure professionali sempre più competenti e aggiornate, basta guardare i dati del Gender Equality Index 2020, raccolti dall’EIGE (European Institute for Gender Equality), per osservare che le aziende che operano in segmenti tecnologicamente innovativi ereditano spesso dalla società vincoli e limiti culturali.

Secondo il report, solo il 21% delle donne ha accesso ai settori più tech e riesce a sviluppare competenze digitali di base (rispetto a un 30% degli uomini) e in ambito ICT il divario è ancora più evidente: la presenza femminile nel settore è infatti solo del 15% ed esiste ancora oggi un consistente gender pay gap, che nella maggior parte dei casi vede le donne impiegate nel settore ICT percepire un compenso inferiore del 15% rispetto a quello di uomini che ricoprono gli stessi ruoli e cariche nell’azienda.

Questa breve overview sottolinea il fatto che nel nostro Paese è ormai urgente e necessario attivare politiche, tutele e azioni che rendano più inclusivi i settori del digitale e del tech. Solo grazie ad attività di formazione e sensibilizzazione professionale e sociale, e maggiori opportunità concrete che facciano avvicinare le studentesse alle discipline STEM, si potranno accorciare le distanze che, ancora oggi, separano uomini e donne nel mondo tech e della Cybersecurity.

Inclusività al femminile: le iniziative italiane per ridurre il gender gap

Qualche piccolo passo, in questo senso, è già stato fatto e si continua a fare grazie al lavoro di diverse associazioni nate proprio con lo scopo di aggregare diverse professionalità e far fronte comune rispetto a questo fenomeno. Tra le più importanti in Italia ci sono Women For Security, community nata con il sostegno di Clusit (Associazione per la Sicurezza Informatica in Italia) che riunisce professioniste del mondo della sicurezza informatica, e Women4Cyber Italian Chapter, che offre formazione, tutoraggio, networking e sviluppo professionale per le donne in tutte le fasi della loro carriera nella sicurezza informatica, nel mondo ICT e nelle discipline STEM.

Tra le necessità a cui far fronte oggi, infatti, c’è anche quella di permettere a più donne di avvicinarsi alle materie STEM, per non essere penalizzate da un mondo del lavoro che non sembra particolarmente attento alla loro professionalità. Non è un caso che siano ancora poche le donne che scelgono di intraprendere una carriera universitaria legata alle materie e alle discipline scientifiche. Eppure, siamo in presenza di una fiorente domanda di figure professionali del mondo tech. Per questo, si rende importante aiutare le ragazze a comprendere le infinite possibilità del Cyber, dove logica, creatività, condivisione e problem solving sono parte integrante dell’approccio alla disciplina.

E questo lo si deve fare sin dai primi anni di formazione, dando alle bambine gli strumenti per spaziare nelle loro aspirazioni e la libertà di scegliere di seguire le loro passioni, attitudini e capacità, senza alcun vincolo imposto da stereotipi e barriere culturali.

L’esperienza diretta di Consulthink e la nascita dell’Academy al femminile

Noi di Consulthink siamo sempre alla ricerca di nuove risorse da inserire, ma continuiamo ad ricevere più candidature maschili. Questa può, in parte, essere un’ulteriore conferma della presenza di uno stereotipo che vede le ragazze scegliere percorsi universitari più orientati verso quelle discipline che storicamente sono percepite come “più compatibili” con il genere femminile. Per questo, abbiamo pensato di creare un’Academy al femminile, un progetto che partirà nei primi mesi del 2022 e che è stato fortemente voluto da tutta l’azienda. È un modo per aprire al mondo femminile le porte della scienza e orientare le donne più giovani a nuovi percorsi professionali e che, al tempo stesso, ci permetta di attrarre nuovi talenti da supportare e coltivare.

Nata nel 2004 e specializzata in Cybersecurity, Consulthink, che coniuga competenze tecnologiche e organizzative con esperienze di consulenza per grandi aziende del settore pubblico e privato, è una realtà lavorativa orientata alla Women’s Equality, sia per la presenza di donne e per l’equità dei ruoli ricoperti, sia perché una specifica funzione del People Management monitora ogni eventuale forma di gender gap salariale.

Proprio su quest’ultimo tema, abbiamo recentemente costituito in azienda un ERG (Employee Resource Group) per incoraggiare la community interna alla collaborazione per lo sviluppo di nuove Policy, la condivisione di esperienze e il rafforzamento del processo inclusivo allo scopo di avere un reale impatto sull’orientamento aziendale. Inoltre, per lavorare sulla diversità e sull’inclusione, sono state coinvolte persone ed esperienze per rendere effettive le pratiche sull’accoglienza delle abilità diverse.

Il nostro impegno sulle tematiche Gender si manifesta anche esternamente, con il supporto e la partecipazione a manifestazioni ed eventi come il Women’s Equality Festival di Lecce, dove sono stata grata di aver potuto dare il mio contributo raccontando la mia esperienza e quella di Consulthink, che da sempre ritiene fondamentale dar voce ai propri valori, gli stessi che ogni giorno ci fanno muovere e lavorare a sostegno delle tematiche di parità.

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