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Lifelong Learning: che cos’è e cosa sapere sull’apprendimento permanente

Pilastro della società della conoscenza, il Lifelong Learning non solo favorisce l’aggiornamento continuo, soprattutto in ottica di employability, ma anche la realizzazione personale di ogni individuo. Ecco obiettivi e caratteristiche, e perché oggi siamo chiamati tutti a non smettere mai di imparare

Pubblicato il 15 Dic 2021

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Viviamo nella società della conoscenza e l’apprendimento permanente – il cosiddetto Lifelong Learning – ne è il pilastro. La conoscenza è oggi elemento fondante delle economie e delle società perché ne promuove la crescita e la competitività basata sull’innovazione e sullo sviluppo della persona. Lo scenario sociale, economico, politico, culturale è in costante evoluzione e l’apprendimento non può essere relegato a una fase della vita, ma deve divenire un processo costante, che unisce modalità “formali” (come il percorso scolastico) e “informali” (basta pensare, ad esempio, a quando si partecipa a eventi culturali, o quando, talvolta anche spinti dalla curiosità, si creano delle occasioni e delle esperienze che accrescono il bagaglio culturale).

La locuzione di società della conoscenza, o knowledge society, ha assunto nuova rilevanza dopo il Consiglio europeo di Lisbona del marzo 2000, che ha conferito all’Unione Europea l’obiettivo strategico di sviluppare un’economia basata sulla conoscenza più competitiva e capace di unire la crescita sostenibile con un’occupazione di qualità e una maggiore coesione sociale. La formazione che dura tutta la vita è chiamata a fornire le risorse necessarie all’individuo per sviluppare le sue potenzialità, radicare nel sapere la sua realizzazione personale e riuscire a vivere, lavorare e prosperare nella knowledge society.

L’apprendimento permanente si basa sull’assunto che le competenze non si acquisiscono una volta per tutte nella vita, ma si costruiscono costantemente lungo un percorso personale di apprendimento, un Continuous Learning, con cui ognuno di noi si rende più capace di rispondere alle esigenze del vivere sociale, del mercato del lavoro (dandoci la cosiddetta occupabilità o employability) e alle proprie necessità e aspirazioni. Dovremo innanzitutto “apprendere ad apprendere”, cioè essere pronti a rimetterci in gioco ogni volta che serve, rinnovando noi stessi e le nostre conoscenze.

Che cosa significa Lifelong Learning o apprendimento permanente?

Il Lifelong Learning, o apprendimento permanente, è un processo che il singolo individuo attua per ottenere la sue realizzazione nel lavoro e nella società. La locuzione racchiude il concetto secondo cui conoscenza, competenze e capacità di apprendimento sono risorse fondamentali per trovare e mantenere un lavoro qualificato e partecipare ai processi sociali e alle nuove opportunità che la società e la tecnologia offrono.

La caratteristica del Lifelong Learning è l’approccio “personale” e “personalizzato”. Personale perché è il singolo che si occupa innanzitutto di gestire il suo Lifelong Learning per l’accrescimento delle conoscenze e delle competenze che permettono di partecipare al mercato del lavoro e che promuovono l’autorealizzazione e inclusione. Personalizzato perché la formazione deve diventare su misura per i singoli individui, le loro sfaccettate esigenze e le diverse fasi della vita.

L’apprendimento permanente è un processo di auto-orientamento e auto-educazione continua durante l’intero arco della vita: siamo noi per primi a curarci del nostro Lifelong Learning, facilitati anche dalle nuove tecnologie che permettono di imparare anytime e anywhere, grazie ai moduli online e ai dispositivi mobili connessi.

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Quando ha avuto origine il concetto di Lifelong Learning?

In Europa il concetto di Lifelong Learning e la valorizzazione della società della conoscenza risalgono alla metà degli anni Novanta con la pubblicazione del Libro Bianco di Edith Cresson “Insegnare e apprendere – verso la società conoscitiva” (1995). Nel 1997 (Conferenza di Amburgo) avviene il superamento delle divisioni tra educazione formale, non formale e informale. Nel 2000, con la Conferenza di Lisbona, l’Europa si pone l’obiettivo di adattare l’istruzione e la formazione ai bisogni dei cittadini in tutte le fasi della loro vita per promuovere l’occupabilità e l’inclusione sociale.

Al 2001 risale l’ampliamento della definizione di Lifelong Learning, intendendo con questo tutte le attività avviate in qualsiasi momento della vita, volte a migliorare la conoscenza la capacità e la competenza in una prospettiva personale, civica sociale e occupazionale. Infine, nel 2002 l’istruzione e la formazione diventano i mezzi indispensabili per promuovere la coesione sociale, la cittadinanza attiva, la realizzazione personale e professionale, l’adattabilità e l’occupabilità.

Quali sono gli obiettivi della formazione permanente?

Il Consiglio europeo di Lisbona ha individuato tre obiettivi fondamentali: migliorare la qualità dell’istruzione, facilitare l’accesso alla formazione di qualità e aprire i sistemi di istruzione al mondo esterno.

L’apprendimento permanente viene proposto come formazione costante per tutti i cittadini lungo tutta la vita per garantire l’aggiornamento costante delle competenze in funzione dei cambiamenti della società e delle esigenze del mercato del lavoro. Il Lifelong Learning è lo strumento preferenziale indicato dall’UE per raggiungere l’obiettivo di sviluppare una società basata sulla conoscenza, sullo sviluppo economico sostenibile, su nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale, garantendo allo stesso tempo la tutela dell’ambiente.

Quali sono le competenze chiave dell’apprendimento permanente secondo l’Unione Europea?

Il Consiglio dell’Ue ha adottato una raccomandazione sulle competenze trasversali per l’apprendimento permanente basata su una proposta della Commissione, che individua otto competenze chiave necessarie per la realizzazione personale, uno stile di vita sano e sostenibile, l’occupabilità, la cittadinanza attiva e l’inclusione sociale:

• alfabetizzazione
• multilinguismo
• competenze numeriche, scientifiche e ingegneristiche
• competenze digitali e tecnologiche di base
• competenze interpersonali e la capacità di imparare nuove competenze
• cittadinanza attiva
• imprenditorialità
• consapevolezza ed espressione culturali 

Le competenze chiave comprendono le conoscenze, le abilità e gli atteggiamenti di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, l’occupazione, l’inclusione sociale e la cittadinanza attiva.

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Quanto dura il Lifelong Learning?

Un mondo che cambia velocemente offre nuove opportunità ma rischia di creare spaccature sociali, economiche e culturali sempre più profonde. L’apprendimento permanente diventa una necessità per consentire alle persone di godere delle opportunità offerte dal mondo che le circonda e preservare la coesione e l’inclusione sociale. Se prima le skill che si acquisivano e sviluppavano durante un percorso di formazione (come la scuola, l’università e gli stessi corsi aziendali) potevano avere utilità ed efficacia per diversi anni, oggi vanno aggiornate dopo un tempo molto più breve.

Il Lifelong Learning è anche una “filosofia” di vita: non si smette mai di imparare. Questa ricettività agli altri e all’esterno, questa capacità di proiettarsi verso il futuro anziché ancorarsi al passato, aiuta ognuno di noi a realizzare al meglio le proprie potenzialità e aspirazioni personali. È evidente, dunque, che il Lifelong Learning, come dice la parola, abbraccia tutta la vita.

Lo afferma anche Angela Malanchini, Associate Partner di P4i – Partners4Innovation, alla guida della piattaforma per la formazione in digitale 360DigitalSkill: «Lifelong Learning in azienda non significa solo formazione specifica per i diversi ruoli. Anche le soft skill, ovvero le conoscenze trasversali che ci possono aiutare ad affrontare i cambiamenti, come la trasformazione digitale, sono fondamentali per i dipendenti. Non bisogna sottovalutare questo aspetto, poiché la soddisfazione del dipendente non sta solo nell’accrescimento delle sue conoscenze verticali, ma anche nel modo di gestire il suo lavoro, nel conoscere le varie tecnologie abilitanti e nel rendere più efficace la collaborazione con gli altri».

È una necessità anche per chi lavora e per le aziende: la formazione continua dei dipendenti è un fattore chiave per il successo dell’organizzazione e la soddisfazione umana e professionale dei dipendenti. Lo sviluppo delle capacità e l’incremento delle conoscenze in azienda contribuiscono sia alla produttività sia al benessere dei dipendenti e aumentano la capacità dell’azienda di attrarre e trattenere i talenti.

Esempi di Lifelong Learning. Apprendere ad apprendere

Gli esempi sono infiniti perché ogni occasione può trasformarsi in un momento di apprendimento. Si va dai tirocini/stage aziendali alla formazione tecnica fino all’acquisizione di una lingua in maniera autodidatta, studiando online o viaggiando. In generale lo studio di una materia o di una tecnologia che non si conosce – sia tramite un corso formale che approfondendo un proprio personale interesse – rientra nel percorso del Lifelong Learning.

L’apprendimento permanente include anche imparare un nuovo sport o un nuovo gioco. Ma si può dire che ne facciano parte tutte le conoscenze che assorbiamo dal nostro ambiente e dalle nostre esperienze. La base di partenza è la nostra curiosità, che ci porta a desiderare di imparare cose nuove e diverse da quelle che sappiamo già. La curiosità è la prima competenza che l’approccio del Lifelong Learning richiede e, al tempo stesso, aiuta a formare. Ve ne sono molte altre, tra cui self-empowerment, creatività, problem solving, pensiero critico, capacità di comunicare e collaborare, adattabilità, leadership. Sono le stesse skill che ci aiutano ad apprendere ad apprendere.

«Sono molte le competenze che possono essere apprese, in particolare tutte quelle che ci aiutano a vivere e lavorare in un mondo sempre più digitale – sottolinea Malanchini -. Imparare a usare al meglio gli strumenti, apprendere le potenzialità che nuove tecnologie abilitano, diventare curiosi verso temi spesso lontani dal nostro attuale lavoro, ma di estrema importanza e attualità per tutti i business. E farlo, soprattutto, con gli strumenti giusti, aiuta tutti ad essere ingaggiati e vivere l’apprendimento continuo come un’opportunità, e non come un obbligo. Uno tra tutti è rappresentato dai percorsi in micro-learning: contenuti brevi, spesso in formato video, aiutano ad apprendere cose nuove ogni giorno, anche quando il tempo a disposizione è poco».

I cambiamenti nel mondo del lavoro favoriscono questo passaggio. Da un lato, pur restando nella stessa azienda e nello stesso ruolo, i compiti di un manager e di qualunque altra rpersona evolvono rapidamente con l’evolvere delle tecnologie e del contesto competitivo. Dall’altro è sempre meno frequente restare tutta la vita in una singola azienda. In entrambi i casi l’apprendimento permanente garantisce alle imprese risorse sempre produttive e coinvolte e alle persone l’occupabilità e la gratificazione nel loro ruolo professionale. Coinvolgendo la popolazione aziendale e fornendole tutte le competenze necessarie per affrontare il mondo digitalizzato in ottica di Lifelong Learning le aziende possono mantenersi sempre al passo coi tempi.

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