Ricerche

Così i giovani cercano lavoro sul web

I canali più usati sono i siti specializzati in domanda e offerta, seguiti dalle agenzie per il lavoro. Più indietro il mondo social. Lo dice una ricerca Randstad e Fondazione Sodalitas

Pubblicato il 30 Ott 2013

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Facebook è sempre il preferito, ma quando si tratta di cercare lavoro perde quota. Quando scatta la ricerca del posto, infatti, per i giovani i social cedono il posto ai siti specializzati. Una ricerca Randstad e Fondazione Sodalitas, effettuata su un campione di settecento ragazzi con meno di trent’anni, racconta come i ragazzi cercano lavoro sul web.

Lo fanno abbandonando le loro consuete abitudini. Se Facebook per l’85% rimane il social preferito, seguito a distanza (53%) da Linkedin mentre molto più lontano (19%) è Twitter, tutto cambia quando le cose iniziano a farsi serie.

I canali più utilizzati diventano i siti con domande e offerte di lavoro frequentati dell’86% del campione, a ridosso dei quali ci sono con l’84% le agenzie per il lavoro. Il 70% va sui siti aziendali e il 47%, invece, fa ricorso al mondo social.

I canali più usati per cercare lavoro (fonte: Fondazione Sodalitas e Randstad Italia)

La bassa percentuale rispetto al normale utilizzo si spiega con il fatto che il 47% è convinto che Facebook e compagnia in questo caso non servano. Anche le aziende forse li sottovalutano. Ma non basta connettersi per riuscire a trovare quel che si desidera.

Vanno monitorate soprattutto le pagine e i profili aziendali (84,5%), più che i gruppi (42,2%) o gli spazi di discussione su temi e competenze vicine alla propria formazione (28,3%).

Una volta individuati contesti e annunci interessanti, inviare la propria candidatura può dare soddisfazione. Oltre a chi (il 63% del campione) si è semplicemente proposto per una offerte di lavoro non avendo ancora avuto riscontri, c’è chi grazie ai social è stato contattato per dei colloqui (26%), ha trovato uno stage (4%), ha potuto accedere a uno stage che poi è proseguito (1%) oppure ha trovato direttamente lavoro (4%).


Le differenze fra i vari social network
Linkedin è frequentato soprattutto da donne (54,2%) anche se in misura minore rispetto agli altri social, e attrae persone con un profilo formativo più alto. Chi si candida attraverso Linkedin ottiene riscontri (appuntamenti per colloqui, stage, stage con un seguito, inserimenti diretti) con una frequenza maggiore (31,6%) rispetto a Facebook (22,4%) e Twitter (0%).

Facebook è ritenuto efficace dai diplomati (38,6%) in misura molto maggiore rispetto agli altri canali (Linkedin 5,5%; Twitter 14,3%) ed è il social con la percentuale più alta di candidati che, dopo aver risposto ad un annuncio, hanno ottenuto subito un inserimento (il 6,6%, contro il 2,7% su Linkedin e lo 0% su Twitter).

Twitter è frequentato soprattutto da uomini (57,1%) in possesso di una laurea di primo livello (71,4%). Mentre su Linkedin risultano più numerose le offerte di lavoro per professionisti con molta esperienza (53,5%), su Twitter ci si imbatte soprattutto in ricerche per profili junior (57,1%), ma l’esperienza non risulta soddisfacente. Nessuno dei rispondenti infatti ha dichiarato di aver ottenuto, attraverso Twitter, risposte alle proprie candidature.

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