Success Story

Raja Italia: ecco come dal lockdown al rientro in ufficio sono stati tutelati lavoro e salute

Non solo Remote Working. Attenzione verso le categorie protette e le donne con figli, regole speciali per chi ha continuato a lavorare in magazzino, formazione continua, turni predefiniti e un nuovo protocollo di igiene e sicurezza per un rientro sereno a lavoro. Sono questi gli elementi che distinguono il modo con cui lo specialista internazionale di imballaggi, con una forte leadership femminile, ha affrontato l’emergenza

Pubblicato il 30 Giu 2020

Lorenza Zanardi

Direttore Generale di Raja Italia

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La crisi sanitaria ha coinvolto ogni settore merceologico in Italia così come in Europa e nel mondo. Lavorando nell’industry della Logistica e del Packaging, anche Raja Italia – situata nel Piacentino, nel grande polo logistico di Castel San Giovanni – ha dovuto fronteggiare l’emergenza e si è attivata, fin da subito, per salvaguardare la salute dei suoi dipendenti che è immediatamente diventata una priorità per tutto il top management. Sono state dunque accolte alcune disposizioni e adottate varie misure, tutt’ora a regime, con lo scopo di attenuare e mitigare gli eventuali effetti del Covid-19.

Il Full Remote Working per i dipendenti di Raja Italia durante il lockdown

Innanzitutto è stato predisposto lo Smart Working a partire dal 24 febbraio, quindi subito dopo l’arrivo del Coronavirus in Lombardia, per proteggere le risorse che lavorano all’interno di Raja. Particolare attenzione è stata rivolta a donne incinte, categorie protette, persone con pregressi problemi legati alla salute e infine ai genitori, senza differenza di genere, con bambini di età inferiore ai 12 anni. L’azienda si è anche subito attivata per fornire ai dipendenti la giusta strumentazione, sono stati dunque acquistati alcuni pc portatili che hanno consentito, dal 9 marzo, al restante 80% della popolazione di effettuare, da casa, le loro mansioni.

Bisogna però ammettere che la situazione emergenziale non ci ha colto totalmente di sorpresa: alcuni collaboratori avevano già stipulato accordi individuali per lo Smart Working e da tempo erano stati introdotti strumenti di cooperation, come ad esempio Teams. Soluzioni che si sono rilevate assolutamente necessarie non solo durante il lockdown ma anche nelle fasi successive, ad esempio per coordinare il rientro ripartito, e per l’erogazione della formazione.

Le misure straordinarie per i dipendenti che lavorano in magazzino

Bisogna aggiungere che l’interesse verso i dipendenti ha coinvolto tutte le figure professionali che gravitano attorno alla realtà di Raja Italia. Un esempio è rappresentato dagli addetti al magazzino, figure professionali indispensabili dato che hanno garantito la continuità operativa, a livello di consegne e ordini. Abbiamo collaborato immediatamente con la cooperativa che gestisce queste risorse per proteggere e salvaguardare la loro salute e assicurare le corrette condizioni lavorative. Sono state infatti implementate delle misure straordinarie come ad esempio la quotidiana e accurata sanificazione del magazzino – che ha riguardato ogni ambiente, sono stati forniti dispositivi di protezione e, anticipando i decreti che di lì a poco sarebbero stati emanati, è stata rilevata la temperatura corporea all’entrata. Non sono mancati i controlli da parte delle Istituzioni che hanno tuttavia confermato l’idoneità delle disposizioni adottate in precedenza da Raja Italia.

La fase 2 per i dipendenti di Raja Italia

Seguendo le disposizioni e le tempistiche dettate dagli enti legislativi, ma soprattutto osservando le misure di sicurezza, è stato organizzato il ritorno in ufficio. Dal 4 maggio, infatti, circa metà della popolazione è tornata negli spazi dell’azienda seguendo dei turni ben definiti predisposti dal reparto HR. L’occupazione delle scrivanie è stata alternata per mantenere le distanze di sicurezza, ma non solo: sono state istituite delle isole con prodotti igienici – gel a base alcolica e prodotti per disinfettare le superfici, è stato introdotto l’obbligo di indossare la mascherina, viene rilevata la temperatura all’ingresso ed è stata prevista la sanificazione degli ambienti una volta a settimana. Un’operazione quest’ultima che ancora una vota testimonia la cura e l’impegno dell’azienda verso i collaboratori dato che il legislatore la richiede solo per la ripresa delle attività e in caso vi sia un malato Covid-19 accertato. Un investimento aggiuntivo che l’azienda è felice di effettuare, considerando anche il maggiore senso di sicurezza che si instaura nei lavoratori.

Tutte le misure appena citate sono state raccolte nel nuovo protocollo di igiene e sicurezza prontamente condiviso con l’intera popolazione aziendale. È stato inoltre aggiornato il DVR, ovvero il documento di valutazione dei rischi, e predisposti alcuni opuscoli informativi che sono stati inoltrati a tutti i collaboratori.

Gestire il gender gap anche durante l’emergenza

Per quanto riguarda le agevolazioni verso i dipendenti queste hanno interessato anche e soprattutto le mamme che fanno parte della nostra squadra. Per loro è stata estesa la possibilità di lavorare da remoto. Un ulteriore e concreto supporto da parte di Raja che, in accordo con gli strumenti governativi, come ad esempio il Bonus baby sitter e i congedi parentali, ha voluto stare accanto e sostenere le donne che si ritrovano ad accudire i figli, anche a fronte della sospensione delle attività scolastiche.

Da sempre la sensibilità verso le politiche di genere contraddistingue Raja: è nel suo DNA in quanto realtà fondata da donne per le donne. Lo dimostra il fatto che quasi il 60% dei dipendenti della filiale italiana è costituito dal gentil sesso. Viene quindi garantita un’equità nella retribuzione, una parità di accesso alle posizioni apicali e, se si ricercano nuove figure professionali, si accolgono candidature da ambo i sessi – un aspetto che al giorno d’oggi potrebbe sembrare scontato ma che non lo è.

Recruiting e formazione anche durante il lockdown

La realtà piacentina non si è mai fermata e ha continuato, nonostante le difficoltà, a crescere. Durante i mesi di lockdown infatti, sono state assunte nuove risorse – un chiaro segno di investimento nel futuro. Quattro i dipendenti che si sono uniti al team e tra questi un collaboratore ha iniziato proprio nel mese di marzo. Le fasi di selezione, inserimento e formazione sono state rimodulate ed eseguite da remoto con il supporto della tecnologia.

Anche il programma di formazione, stabilito prima che il Covid irrompesse nella vita di tutti, non ha subito interruzioni. In particolare era stato pianificato un corso dedicato alle soft skill e al coaching individuale che è stato trasformato in un programma online ed erogato su Teams coinvolgendo due risorse per ogni reparto. È stata inoltre organizzata la formazione indirizzata alla forza commerciale, con lo scopo di spiegare il nuovo approccio alle vendite in questo periodo di distanziamento sociale, ma anche i vari corsi sulla sicurezza in scadenza sono stati effettuati normalmente.

Non sono mancati in questo periodo gesti di solidarietà sia interni che esterni all’azienda. Più nello specifico, un’azienda tedesca, parte del Gruppo Raja, essendo a conoscenza della difficoltà iniziale che l’Italia stava riscontrando nel reperire mascherine ne ha volute fornire alcune alla filiale italiana. Un gesto che è stato profondamente apprezzato e che ci ha fatto immediatamente sentire parte di un Gruppo. A livello aziendale invece diversi responsabili, su base volontaria, si sono resi disponibili sia a ridurre il proprio stipendio che a condividere con i propri collaboratori le ore di cassa integrazione – uno strumento che è stato inizialmente richiesto ma non utilizzato a fronte dei buoni risultati ottenuti dalla realtà.

Da questa situazione d’emergenza abbiamo dunque tratto un insegnamento davvero molto importante: non sono solo i sistemi adottati a consentire a un’azienda di superare i momenti di crisi o difficoltà bensì le persone che, sentendosi parte di una squadra, mettono in campo risorse che vanno ben oltre al campo professionale.

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